Nella splendida cornice della Riserva Naturale di Pietraporciana, tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, all’interno di Simbiosi, OpenaArt tra natura e storia, terza uscita di Non è proibito fotografare, allestimento presente al MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove Metropoliz_Cittàmeticcia di Roma, e all’evento Exploit del 2 maggio al Macao di Milano.

La Storia

Nel giugno del 2014 presentavo una performance urbana a Pontinia in provincia di Latina in collaborazione con il MAP Museo Agro Pontino.

Artivatore dal 2011, la performance è stata il mio primo atto come artista in risposta all’aggressione subita dal lavoro di Diego Miguel Mirabella che nella parte urbana fu completamente distrutto la notte stessa dell’inaugurazione nel dicembre 2013.

Creai così A.P.A. ATTENZIONE PARADOSSI ARTIFICIALI che nella sua prima uscita denominai Controllo elettronico della Felicità, rivendicando nella realizzazione delle persone il dovere primo da perseguire da parte della funzione pubblica, e non l’interesse politico-economico privato di pochi, inteso come potere e possesso.

Oggi segnalo un altro paradosso: la non libera circolazione della cultura.

Attraverso “NON è proibito fotografare” voglio evidenziare come il libero arbitrio nello scegliere se fotografare o meno un’opera d’arte diventi automaticamente divulgazione della stessa se non fosse anche solo nel fissare il ricordo dell’osservatore.

Ovviamente se ne esclude l’utilizzo per fini commerciali.

Il cartello, realizzato in una serie di 25 (10 presentati al MAAM) che si differenziano per colore, ha poi una sua valenza filologica, in quanto non solo non vieta, ma lo fa non obbligando a fotografare (obbligatorio fotografare) e non concedendo un permesso come se fosse un privilegio venuto dall’alto (photography allowed). Inoltre offre una valenza positiva al NO, come atto di ribellione al comune sentire imposto, di fatto lasciando libero l’osservatore di scegliere cosa effettivamente fare.

Cartelli 35 x 15 “NON è proibito fotografare”